Dicono di GZ

29.6.08

Sognando Pisa [sic!]

Grazie, o patria dei miei avi, perché:
- ho aspettato la valigia per 20 minuti, dopo avere atteso 15 minuti che un bus venisse a recuperarci dall'aereo;
- ho avuto nel frattempo la piacevole, profumata, esile, silenziosa compagnia dei tuoi figli;
- il clima è così simpatico;
- sono stato svegliato alle 04.50 dal canto forsennato di un gallo;
- sono stato svegliato di nuovo alle 07.00 dall'alborata di san Pietro e Paolo;
- il cielo è pieno di nuvole e domani voglio (=volevo) andare a mare.
Grazie di cuore.

24.6.08

Università di Merda (prov. PI), Facoltà di Sopportare

Questa è la discussione (surreale) che ho avuto con la portinaia (surrenale) della facoltà a proposito della data della tesi (survive?).

Dro-San: [aspetta Godot]
Surrena: [esce dalla segreteria della Presidenza di lettere] Oh, ma.tte 'e.vvòi?
Dro-San: [facendo lo gnorri] Blava donna, vorrei sapere dov'è la segreteria della Presidenza.
Surrena: Non c'è.
Dro-San: ...
Surrena: Ma'nzomma 'e.vvolevi?
Dro-San: Volevo chiedere se si sanno già le date--
Surrena: 'Un.zi sa.nniente [e con stizza]
Dro-San: Ma neanche una versione ufficiosa?
Surrena: Deh.mma.mmancano ancora dieçi jorni!
Dro-San: Appunto.
Surrena: ...
Dro-San: ...
Surrena: 'Omunque 'un.zarai i.ttré...
Dro-San: Grazie [graziella e ...] Arrivederci
Surrena: [volta le spalle]

22.6.08

300 supermostrigrecispaziopersiani (x 10)

Il principale merito di questo film è avermi fornito l'immaginazione di chi fuma una canna, cosa che mi è preclusa per il mio incrollabile perbenismo da bambinetti [di cui mostro una diapositiva].
Vi dico dunque qualcosa, nel modo più trash che mi riesh.
La storia prende avvio da quando Leonida viene forgiato nella forza maschia di Sparta, città terrificante e circondata da monti diroccati con lupi grossissimi con gli occhi laser. S'odono talora kitharai elettriche. Poi arriva il messaggero dei Persiani e Leonida lo caccia con un calcio sul petto dentro all'imbuto dietro il suo palazzo (su Rieducational Channel).
Poi c'è Leonida che si arrampica su un picco e va da questi lebbrosi prezzolati, gli efori, che - leccando il corpo di una vergine in delirio - traggono il vaticinio che Sparta non deve combattere (poi, dopo che Leonida è sceso, compare Terone, subdolo arrivista che, in compagnia di un altro emissario persiano, corrompe le delicate anime degli efori, che sono avvolti in sudari).
Allora Leonida se ne frega e con uno stratagemma va contro i Persiani con 300 uomini [bellissimo, se non addirittura didascalico, il momento in cui la bellissima moglie gli dice: "Spartano, torna con il tuo scudo o sopra d'esso". Leonida la guarda e pensa "Ma che.vvole 'st'artra?" e sorridendo incerto se ne va].
Arrivati alle Termopili, Leonida incontra Gollum (che in questo film si chiama Efialte) e gli impedisce di combattere, perché è un tappo e non riesce a coprire il suo compagno col suo scudo. Allora Gollum se ne va biascicando le sue maledizioni in dialetto beotico ("Pagherànno kàro, pagherànno toûtto").
A questo punto succede di tutto, e mi perdonerete le troppe connessioni logiche: scimmie birillo, frustatori mongoli, rinoceronti bardati (sì con plurimi corni seghettati, ma abbattuti da un'unica lancia, una delle tante che gli ignudi spartiati si erano portati da Sparta, una delle millemila lance), maschere lanciagranate (le granate persiane sono molto oppoltunamente ospitate dentro aryballoi con miccia), mostri schifosi sbranagente, elefanti che volano in mare, un altro mostro con le chele usato per decapitare i generali fallimentari, sangue che eiacula ad ogni fendente degli Immortali, travestiti da pantomimi giapponesi (cosa evidenziata dalla mossa dei gemelli Derrick che alcuni di loro conoscono).
Passiamo però ai personaggi meno realistici.
Gli spartiati sono tutti bellissimi, culturisti, biondi, con gli occhi verdi (i glaucopidi spartiati, si diceva un tempo).
Serse è ugualmente "bello": un negrone di 2 metri, lascivetto e adorno di piercing (due sulla guancia destra, uno sulla fronte, tanti nelle orecchie ecc.) e collane masai, che accarezza (da dietro) le spalle di Leonida sussurrandogli "inginocchiati davanti a me". Ma Leonida non ci sta. E allora Serse lo minaccia dicendo che distruggerà tutte le pergamene [sì, amici, le pergamene del 480 a.C.] degli storici greci, e se ne va indignato. Ricomparirà più tardi come corruttore di Gollum (che gli vende gli spartani in cambio di un'uniforme), guardandolo compiaciuto come una vecchietta americana che vede l'arresto di un no-global.
La bellissima "regina" (ovviamente nessuna menzione di diarchia e balle varie), con un soave piglio sessantottino, rinfaccia ai "Consiglieri" che sono mosci, e uccide Terone sussurandogli le stesse parole che le aveva sussurrato lui quando gli si offrì in cambio dell'alleanza in consiglio (ovviamente sfumata). La moglie e il figlio di Leonida non hanno nome nel film: probabilmente, morto Leonida, saranno finiti a fare simpatiche serie tv per le emittenti bielorusse.
Dulcis in fundo (o fundissimo), l'eloquio di Leonida: "una nuova era è iniziata", "spartani preparate la colazione, e mangiate tanto, perché stasera ceneremo [urlo che non capisco, credo sia: nell'Ade]", e "riscattiamo il mondo dal misticismo e dalla tirannia" (pronunciato prima di lanciare la lancia che infila i piercing sulla faccia di Serse, strappandoglieli, con lui che comincia a piangere).

Ora, a parte tutto, non è che mi aspettassi la ricostruzione storica della battaglia delle Termopili. Il film è tratto da un graphic novel, come Sin City. Il problema è che se l'eroismo può essere riassunto, in un fumetto, da una serie di vignette più o meno probabili, più o meno 'gonfiate', invece un film non può vivere solo di questo. Manca una ragione, manca tutto perché uno si possa godere le quasi due ore senza sbadigliare o ridere o pensare "ma non è andata così". Si noti anche che il regista ha consultato fior fior di professori per ottenere una certa veridicità storica: ma, a parte le frasette da sussidiario, quasi nessun dettaglio è credibile. Intendiamoci: non volevo il dettaglio delle navi persiane, ma almeno evitare di sentire spartani che dicono "siamo contro la schiavitù", "gli ateniesi fanno schifo perché vanno con i bambini" (vd. già le critiche nel link di poco fa) oppure la parola "pergamene". Cioè quelle cose che a saperle uno le cura storicamente, a non saperle no: non basta leggere un libro su Sparta e credere di potere ricostruire il mondo greco. E, soprattutto, basare probabilmente, su questa pretesa veridicità, la conoscenza che di tutta la storia greca (mille!) avrà il pubblico medio statunitense nei prossimi decenni.
Insomma, ora ordino il fumetto.

20.6.08

Ci son due coccodrilli...

... ed un orangotango, due piccoli serpenti, un'aquila "reale", un gatto, un topo, un elefante, non manca più nessuno - solo non si vedono i due liocorni... papparapappapparapapà ciù ciù

Ecco come le ba(ca)rrozze lasciano le nostre stanze:


P.S. Prova a trovare tutti gli animaletti della canzoncina, che si sono nascosti tra le cose: loro si aspettano che tu li trovi, perché loro ti vogliono bene, galleggiano.

19.6.08

La vendetta di Maman Luise

Mi hanno fatto credere per anni che mi ero sognato tutto, che Maman Luise era una dolce massaia un po' matta che abitava nel boschetto della mia fantasia. MA LEI C'ERA!!!! Ho le prove!!!
Quanto, ma quanto era buona? Ricordo benissimo che ne mangiavo chili. Ok, probabilmente ora mi farebbe schifo perché chissà quanti conservanti che manco l'algasiv... però, era talmente paciosa che l'avresti divorata. Sono sicuro che è stato GZ a farla sparire, e per questo NOI NON POSSIAMO PERDONARLO!

18.6.08

L'italia è alla frutta. O al frutto?

La premessa è che ho appena finito di aggiustare l'Appendice della tesi con i miei famosi strumenti di Stagno [uff... i messaggi in codice accecano più della masturbazione]. Inoltre ho valutato che probabilmente riuscirò a finire la tesi, quella di Ferro [pant... ciec... ], entro la giornata di domani (anche perché altrimenti il Ferro mi va DC...). Insomma, mi sono detto: visto che è tardi, tiriamo ancora più tardi con un po' di cazzeggio, un cazzeggio poco poco piano piano, tipo vedere le notizie su Repubblica. Questa antica pratica, risalente almeno fino ai Flintstones, dovrebbe solitamente deliziare la mente dopo tanto sconforto

MA

vengo a sapere che - a parte il colpaccio di Berlusconi, che non mi sorprende e anzi mi trova favorevole (così imparate a votarlo, italiani di merda!) - alla maturità è uscito Montale. "Bella roba", mi dico, "ogni tanto evitano di servire scuregge fritte"... "Una poesia dolcissima" continuo "piena d'amore..."

MA

per chi? Per una donna, è ovvio: lo dice, con un italiano da brasiliano incallito, la prima consegna dell'analisi del testo (punto 2.1): "Nella prima strofa il poeta esprime, in una serie di immagini simboliche, [...] il ruolo salvifico e consolatorio svolto dalla figura femminile. Individua tali immagini e commentale". IMPOSSIBILE: non c'è nessuna figura femminile, solo una grande, gigantesca, strepitosa figura del piffero! La poesia è dedicata ad un uomo... ok, un ballerino, russo per giunta, ma pur sempre con la M (che come tutti sanno sta per m******, così come F ecc.) sul kuòdize fiscàlje. La reazione è stata comprensibilmente aspra (della serie "andate a scuola"). Cioè, bastava leggere la didascalia sull'oscar mondadori da cui è stata presa la poesia, no? (tra l'altro, certe note esplicative... lasciamo stare: guardate direttamente)
Naturalmente, i bocciati potrebbero voler fare ricorso: ma la Gelmini assicura che non c'è pericolo ("deh, 'unn.ànno bocciatho manco vei bischeri che.ffanno i themi!" ha detto il Ministro per Lì struzzion' è). Tutto questo sembra troppo per il povero Stato italiano.

MA

c'è di peggio. Gli errori erano due: accanto all'immagine del Galata morente (usata a proposito della "Percezione dello straniero nella letteratura e nell'arte": ... ) si legge "è una scultura romana del I secolo a. C., che raffigura un soldato galata morente. Il guerriero, straniero ai Romani, è colto in punto di morte mentre il corpo si accascia sullo scudo, con il quale i Celti si opponevano al nemico celando il corpo nudo etc.". Giustamente, fa notare qualcuno, la statua è romana ed è del I sec. Peccato che il Galata in questione fosse avversario non dei romani, ma dei pergameni che lo combatterono nel III a. C., quando re Attalo I sconfisse appunto i Galati. Abbastanza in anticipo, direi, già rispetto alla cessione del regno di Pergamo ai romani da parte di Attalo III nel 133 (NB: II sec. a. C.).
Resterebbe una cosa da dire ai funzionari del Ministero, pagati con i miei soldi per non riuscire nemmeno a superare la Cepu:

MA

ammazzatevi!

Seneca e... San Benedetto

Visto che si parla spesso (no, non è vero, se ne parla troppo poco!) della commercializzazione dell'acqua (una cosa, l'acqua, talmente naturale e indispensabile, che venderla in cambio di denaro non è molto diverso che se uno decidesse di tassare il respiro o l'urina) - vi riporto un passo del buon Seneca, vissuto sì quasi 2000 anni fa, ma pur sempre in Italia e sotto un antenato di Berlusconi e (di)liberti vari:

(Nat. Quaest. 4b.13.3ss., trad. di Parroni)
[3] Ma noi proponiamoci di ricercare come si forma la neve piuttosto che come si conserva, giacché, non paghi di travasare il vino, di mettere in ordine le provviste di quello più vecchio secondo il gusto e l'annata, abbiamo trovato il modo di ammassare la neve in modo tale che possa sfidare l'estate ed essere protetta contro i calori della stagione dalla freschezza del deposito. Che cosa abbiamo raggiunto con questo zelo? Solo di commerciare con l'acqua, che non dovrebbe costar nulla. Ci dispiace di non poter comprare l'aria, il sole, che l'atmosfera che ci circonda arrivi facilmente e senza bisogno di essere acquistata anche alle persone raffinate e ai ricchi. Oh, che sciagura per noi che la natura abbia lasciato qualcosa a disposizione di tutti! [4] Quell'elemento che essa volle che scorresse liberamente e fosse accessibile a tutti, il cui consumo rese bene comune della vita, che elargì generosamente e splendidamente perché se ne servissero tutti dall'uomo alle fiere, agli uccelli, agli animali più miti, il lusso adoprandosi contro il tuo interesse ha fatto in modo che avesse un costo; a tal punto disdegna tutto ciò che non si vende a caro prezzo. C'era questa sola cosa che abbassava i ricchi al livello della gente comune, che non consentiva loro di innalzarsi sull'ultimo dei poveri; ma qualcuno, annoiato dal proprio denaro, ha inventato come conseguire il lusso anche con l'acqua!

Insomma, pare proprio che Seneca fosse più di sinistra di certi politicanti italiani. Poiché una cosa che si dice a favore del popolo è di sinistra, ma soprattutto una cosa che si dice contro il popolo non è di sinistra.

The Queen and the Stretched Stories

Forse non sono in tanti a ricordare che Elio de Elio e le storie tese è, oltre che un fantasista senza eguali, un bravissimo cantante. Talmente bravo da riuscire a imitare la voce maschile più bella mai apparsa (e purtroppo scomparsa) sul pianeta: Farrokh Bulsara.
Qui di seguito tre chicche:

1. Vivi Rocco [Vivi, vivi, Rocco!], dal meno celebre We will rock you dei Regina [mai notato che ciò che in Italia si riduce a carta igienica, all'estero è il sommo dell'arte?] e dedicato al povero pianista Rocco Tanica, che più volte si è esposto al suicidio (talora tramite candela) per aver sbagliato una nota.



2. Somebody to Love [Queen, feat. EEST]: questa è seria! Bravissimi anche qua!

3. We will rock you [Queen, trad. EEST (?)]: non è più solo la musica ad essere usata, ma il testo stesso dei Regina viene tradotto (probabilmente con il traduttore automatico uzbeko - portoricano: lo stesso che usa "io sono morta"). Imperdibile.

17.6.08

DC

“È interessante notare” – dice la Signora Vomito – che i secoli e le sigle si ripetono in una Doppia Catena senza fine. Per esempio –amici!!!– prendiamo DC: in tutta l’epoca d.C. e fino a buona parte di quella internet (dot com), quanti anni hanno visto protagonista la DC [per bibliografia aggiornata: Balsamo. Storie di morti palpitanti, catal. delle mummie conservate al Museo Transatlantico di Roma, a cura di S.S., Città del Vaticano, 1803]? E quanti (forse addirittura di più) il governo che ha sede in Washington DC? Quanti programmi sobillatori apparsi su Disney Channel, quanti pagamenti con Diners Club? Forse 600 (= DC)?

Eppure, anche quando si può cambiare – per esempio passando al simillimo PC [Pisa Calcio] e di qui al PD [Pappa (e) Denaro], se non al PM [Pisa Merda] – la strada più facile è sempre quella: DC [Dominio del Caço], giacché noi italiani non siamo che poveri DC [Deficienti Congeniti].

Tutto questo soltanto per onorare il nuovo RS [Regno di Sicilia] e i suoi 8 distretti, tutti consegnati all’antica famiglia dei DC [Duchi del Contentino].
Credo sappiamo tutti dove ce la prendiamo (suggerimento: DC).


post scriptum: Spero che invece la sigla GZ non prenda mai campo [v. antea scriptum "post"]

13.6.08

GIACCAZAINO è tornato!!!

I vostri amici, australiani e non, non sono più al sicuro!
Esso è tornato, lui-sapendo-come è più forte che mai e si ciba di mostriciattoli.
Lui si insinua tra gli attaccapannis con il suo fare civettuolo, ma sta solo cercando di fare proseliti per il suo squallido progetto [che.ppoi anche mi' cuggina cieca sarda l'aveva visto su.qquarche].
Le nostre difese sono ormai allo sbando: Lapo Elkann non può fumarlo da solo, e per il Koala è troppo originale. No, GIACCAZAINO va fermato da noi tutti [fai una buona serada, ragazzi]. Giaccazaino non è questa volgare imitazione, ma si posa fiaccamente sulla strada e ti trascina nelle fogne; si siede di fronte a te in pizzeria e poi, ridendo della tua dabbe-naggine, gozzoviglia insieme ai tuoi nemici; parla l'esperanto; usa fare lo sciampo a Gargamella; è l'agente di Bobby Solo; ruba i lumini; odia i bambini, uinnidepù e Iva Zanicchi; complotta nell'ombra con l'uomo che fuma [ìmperator (sic!)]; è il retro della portineria della Carovana; è uno scrigno pieno di ragni; è un laico.
Giaccazaino si annida nel torpore della giustizia, e per questo non possiamo perdonarlo.
Combatti Giaccazaino! [Tu ci puoi, ragazzi!]

11.6.08

Il grasso dei Super Saiyan

La natura, si sa, è generosa.


Quello che, invece, si sa con meno diffusa nozione, è che - se ha reso alcuni capaci di suonare un clavicembalo, altri di timbrare passaporti ed altri ancora perfino di - alcuni suoi prodotti sono dotati di un talento eccezionale: la voce. E alcuni di questi talentuosi vociferanti hanno acquisito la padronanza del gorgheggio tra le note, separandosi con storica consapevolezza in alcune categorie precise. Così si ricorderanno i soprani:


E, per contrasto, i tenori più alti:


E come dimenticarsi dei bassi (ovvero infimi)?


Ma c'è una categoria che da tempo ha smesso di essere ricordata, per la sua rarefazione nel corso dei secoli a causa della diaspora dei Mutilascroto (sec. 1234...). Da allora, i sopranisti non hanno più avuto il riconoscimento che gli si doveva, se non altro per l'eccezionale mistura di sesso che alimenta il loro bel canto. Ecco, però, che dal Sol Levante [vello vicino a.Ssestri n.d.r.liv.] risorge l'allitterante astro di Tomotaka Okamoto. Egli/Ella è col[.]i che riporterà all'antico splendore i fasti negletti di questa nobilissima illusione che allieta le orecchie di chi ama le donne con la voce esile del robusto corpo di un uomo [boia, 'unn.è.cche.ppopio... n.d.r.liv.]. Godete, dunque, la Maestria:





Il grasso delle macchine

Alcune recenti foto apparse su Repubblica.it fanno riflettere sulle cose d'Italia:



Ma per capire meglio il problema, si guardi questa seconda immagine:



Come si vede, non c'è una sola persona sopra i 10 anni che non sia in sovrappeso. E cosa succederebbe, mi chiedo ormai da tempo, se uno volesse piegarsi ad ammirare - che so? - il telaio di un'auto infilata su un birillo, e l'epa infiata gli impedisse di farlo?
Resta solo una speranza.

3.6.08

Apertura del tempio

Continuando a provare un certo imbarazzo davanti alle porte di questo Blog [dalla voce germanica per "egocentrismo"], non trovo di meglio che dire:

DICHIARO APERTO QUESTO TEMPIETTO