Dicono di GZ

15.1.09

Canto do Uomo Talpa

Contemplando con l'olfatto questo simpatico (?) uomo talpa che trucida carta e, fingendo di "leggere" (vorreste chiamarlo "leggere"???) articoli sulla fu Diana (pron. Dai-a-na) e sulla geopolitica di Andromeda, distilla tutta la lettura in un concentrato schifido e malversatorio, poiché egli rappresenta GZ in aula fermi - e io penso dolcemente: Avada Kedavra. Invece al Carrefurre è rappresentato dalla vecchina che blocca il passaggio alla cassa dei 10 pezzi oppure ti rubacchia dal carrello mentre fai la coda, e alla fine ti resta solo disperazione. Anzi, "alla fine resteranno soltanto parole d'amore" diceva il Nome Cognome (Pino Daniele, ordinate come volete) in una celebre introduzione. E' sempre lui ad avermi allietato stamani in treno (andavo alla lezione di Masso Continuo) con questa carola:



Canto Do Mar
Figli della Luna, di una strana magia
figli della storia vera
dello sbarco in Normandia
Figli di uno stereo sul Mediterraneo
figli di qualcosa che è arrivata da lontano
da lontano
Canto canto canto do mar
canto canto do mar
canto canto do mar
Muovete muovete mo viene appriesso a me
muovete muovete mo e' ghiamme.
Muovete muovete mo.
Sorge la città sotto i piedi del Vulcano
sono stati i saraceni o i greci
un padre marziano e gli alleati
che ci hanno liberati che ci hanno liberati
Canto canto canto do mar
Simme nate nuje
figli del duemila generazione
anti fascista e dinto 'e vene o sanghe misto
Canto canto canto do mar
canto canto do mar
canto canto do mar
Tiene a mente
'o mare accummencia addò
'a terra farnesce
ll'uommune capisce ll'uommene cunosce
si nun è sanghe allora è
ll'acqua ca ll'aunisce
Sud sud sud sud chi songo io
che ne saccio
addò venimmo 'e che culore
tengo 'a faccia
chi sparte ll'uommene vò
sanghe o vò sudore
nun ne vulimmo pecchè a nuje
ce abbasta 'o mare.
Canto canto canto do mar
canto canto do mar
canto canto do mar
Tornano i bastimenti,
tosse a Madonna,
'o borgo marinaro
'a 167, e comme' è amaro
je stò de casa 'a Giugliano
faciteme passa', c'aggia parla' cu Bassolino
faciteme passa'. Dicitancelle vuje
ca' l'aria nun è cchiu fresca
voglio vede' nu film
con Totò e Peppino
voglio vede' nu film.
E nun t'abbasta ancora
Tornano i bastimenti,
tosse a Madonna,
'o borgo marinaro
'a 167, e comme' è amaro
Faciteme passa'
c'aggia parla' cu Bassolino
Aggia piglia' 'o 140
pe' vede' 'o mare
Me fa male 'a capa
pure a me
me fa male 'a capa pure 'a me.

[ Canto Do Mar Lyrics on http://www.lyricsmania.com/ ]

E infine, .

11.1.09

Ritorno al futuro

Ebbene sì, ritorno al futuro --- A proposito, io non sono mai riuscito a capire se "ritorno" sia una prima persona verbale ("io ritorno al futuro") o se sia un nome ("il ritorno al futuro"). Probabilmente la seconda è più probabile, ma la prima ha quel fascino dell'ambiguità tra verbo e nome, che è simile a quella tra cosa e cosazione, tra atto e potengza.
Dicevo, ritorno al futuro --- "ritornerò"?
Va bene, la smetto. E' questo rientro a Pisa, in terra di associazioni mentali che non posso permettermi a casa (non le capirebbero) e che in genere non devo permettermi nella vita (le capirebbero, e io ne patirei le conseguenze).
Il viaggio è stato preparato da diverse profezie: quella dell'iris al forno (chi non sa cos'è non merita di saperlo) collosa e poco ripiena di ricotta, che preannunciava una cosa bella fuori ma deludente all'interno, come un'avvenente iris al forno senza ricotta o un'altra cosa bella fuori ma deludente. Poi la strada che sembrava libera, e lo era, ma in realtà nascondeva un brulichio di macchine pronte a tagliare la strada e ritardare il viaggio (o anticiparne un altro ben più lungo). Insomma: la coda all'aeroporto è stata velocissima, anche il check-in (a parte un paio di maglioncini da emendare all'eccessivo peso del bagaglio: io "ma tanto me li porto sull'aereo" e lei "va bene"). L'imbarco immediato, dopo un metal detector salva-tempo. Tutti sull'aereo senza navetta, trovo subito il posto. Cosa significavano le profezie?
Passano 10 minuti di attesa, di quelle che tutti sanno che qualcosa non va ma è meglio non rivelarselo, e il comandante dice "Mancano 3 passeggeri". E noi "grazie, 3 passeggeri". I primi 2 (tabbozzi e spocchiosamente imbarazzati) arrivano qualche minuto prima dell'orario previsto per il decollo (cioè 20 minuti dopo la chiamata per l'imbarco!) e tutti ad applaudire con ferocia. Il terzo viene annunciato dal fine ciambellano (un mio connazionale) che urla "Seeee, giuggiullò!" o una cosa simile, quale che fosse il nomignolo destinato a sembrare cinese o giapponese (tipo ju ju lo). Infatti si trattava di un omino asiatico (credo coreano) che tutto paonazzo - aveva imbarcato cose che non poteva, quindi aveva dovuto svuotare, spiegare, reimbarcare, salire e patire la gogna - continuava a farfugliare "dis-pya-che, dis-pya-che".
Comunque siamo arrivati sotto il sole, e questo è quello che conta. In casa c'era Dafare Lepulizie, e c'è ancora, tutto avvolto nella sua maestosa pertinacia a gettarmi polvere e detriti in faccia. "Ma io dovevo suonare", gli dico io, e lui non mi risponde, perché lui è in realtà quello a cui dedico il boxz nel blog e che in realtà odio, perché sottrae progettualità al mio tempo.
E ora vommene a letto.

8.1.09

Auguri ™

Cari lettori (???),
buon anno. Questo è l'anno dell'Acquario, e in particolare di chi è nato nella prima decade (dice che Giove va da Acquario e gli dice ammiccando: "Ci facciamo un bicchier d'acqua?" e l'arguto Acquario risponde: "Speriamo d'un trovàcci ir.Pesce..."). Insomma: YA-HOOOOOO!!! Dovrei poter realizzare il famoso augurio™ che profetizzava:
Gli obiettivi saranno mete, i sogni conquiste, i desideri realtà---
In effetti, il mio primo desiderio, il più tormentato, il più voluto-che-si-realizzasse, il più primo, si è reificato: in alto trovate un box (per intercessione delle Venerande B. & A. Trice-Laizz) con le citazioni da testi famosi che si sono occupati di GZ. E lo regalo a tutti voi, augurandovi™ buona Pasqua.