Dicono di GZ

29.4.10

Montréal 1

Cornice.
Svegliarsi scoprendosi ancora in viaggio è una delizia, soprattutto quando il viaggio ti ritorna a casa. Soprattutto, anzi, quando sei arrivato e non te ne accorgi, se non per il fatto che sei l’unico a non alzarti e a continuare l’ascolto trasognato di qualche disco. «Paris Gare du Nord!» quindi in realtà potevo anche capire, ma… la Manica? L’abbiamo già attraversata? O intendevate forse che il tunnel è nell’intersezione tra propaganda e progressismo, insieme all’allunaggio e alle armi di distruzione di massa in Iraq? Decisamente mi ha fatto male il viaggiazzo in Canada…

Willy, il superfico di Betlem

Nell'attesa di narrare di Montréal, Parigi e insomma degli ultimi tre anni, voglio farvi ascoltare la sigla di "Willy il principe di Bel-Air", però dandovi (subito sotto il video) il testo che cantavo da piccolo, quando ancora imparavo l'italiano chiuso nella mia celletta in Moldavia.
Vi prego di seguirlo per apprezzare la mia recente evoluzione.

6.4.10

L'ondhra


Comincia la saga italo-anglo-canadese.
Arrivato in aeroporto, com’è ovvio, il mio era l’unico aereo in ritardo. Naturalmente il motivo è che Easyjet non ha gli aerei usa e getta (Usyjet: è proprio un’altra cosa) che hanno tutti, ma ti ripropone caldo e palpitante quello che ha appena fatto la rotta inversa alla tua. Tuttavia nessun altro Easy-tantoperdire-jet era in ritardo, e mi dico che c’è del senso più nascosto.