Dicono di GZ

17.5.10

Montréal 2


Giorno 2. mercoledì


Siamo dunque particolarmente inviperiti per il cimitero in cui ci hanno catafottuti (Eug e Alb capitano meglio, visto che le matrimoniali sono di più e meno sfigate). Decidiamo quindi di uscire determinati a sconfiggere la fame nel mondo, facendo un’insufficiente colazione con le cibaglie non proprio eccellenti del posto, e a ottenere una nuova stanza, avendo i primi contatti col belloccio della portineria, che gentilissimamente e senza nemmeno increspare la fronte (e non è la mia solita surrealtà: è vero!) ci dà le chiavi delle altre due doppie dell’hotel, per scegliere quella che più ci aggrada.

29.4.10

Montréal 1

Cornice.
Svegliarsi scoprendosi ancora in viaggio è una delizia, soprattutto quando il viaggio ti ritorna a casa. Soprattutto, anzi, quando sei arrivato e non te ne accorgi, se non per il fatto che sei l’unico a non alzarti e a continuare l’ascolto trasognato di qualche disco. «Paris Gare du Nord!» quindi in realtà potevo anche capire, ma… la Manica? L’abbiamo già attraversata? O intendevate forse che il tunnel è nell’intersezione tra propaganda e progressismo, insieme all’allunaggio e alle armi di distruzione di massa in Iraq? Decisamente mi ha fatto male il viaggiazzo in Canada…

Willy, il superfico di Betlem

Nell'attesa di narrare di Montréal, Parigi e insomma degli ultimi tre anni, voglio farvi ascoltare la sigla di "Willy il principe di Bel-Air", però dandovi (subito sotto il video) il testo che cantavo da piccolo, quando ancora imparavo l'italiano chiuso nella mia celletta in Moldavia.
Vi prego di seguirlo per apprezzare la mia recente evoluzione.

6.4.10

L'ondhra


Comincia la saga italo-anglo-canadese.
Arrivato in aeroporto, com’è ovvio, il mio era l’unico aereo in ritardo. Naturalmente il motivo è che Easyjet non ha gli aerei usa e getta (Usyjet: è proprio un’altra cosa) che hanno tutti, ma ti ripropone caldo e palpitante quello che ha appena fatto la rotta inversa alla tua. Tuttavia nessun altro Easy-tantoperdire-jet era in ritardo, e mi dico che c’è del senso più nascosto.

28.3.10

Vignetta n. 1

Me li immagino come un padre pisano (quindi banale e volgarozzo) e un padre livornese (quindi banale, volgarozzo ma consapevole).

23.3.10

Il lunedì di Calimero

Il giorno era entrato in casa sulle note di un elettrocardiogramma: piripipì – piripipì, e questo fu molto bello. La sera prima (la notte, secondo il calendario della casa) si era spenta in un collage di caccole intitolato ‘Report’, l’unica liberazione dell’animo afflitto sulla soglia della settimana – però Milena, il nuovo personaggio di Tornatore, bella ma senza il pallino del pizzo, vinceva su tutti.