Dicono di GZ

24.11.08

Se il piove treno possiamo andiamo [metti in ordine]

Titolo aggressivo (?) per questo importantissimo (??) post di - l'avete già capito? - DRO-SAN! (???)
Riprende il diario di un delirio vitalizio.
Oggi ho preso il treno che pioveva. Nel senso che:
1) ho preso il treno mentre pioveva giù la miseria bigia di tutti i santi idraulici;
2) ho preso il treno il quale treno pioveva.
Per capire il senso n. 2, bisogna sottintendere che i treni di amica Treny Talia (!) avevano tutti, ma proprio tutti (!!), una bella botta di ritardo (!!!). Cosicché questi erano i ritardi dei treni più noti:

Massa C. [Centro] 01.23
Massa C. [Ciuccoli] 45.67
Massa C. [Chussets] 89.01
Massa C. [Carrara] 23.45
Massa C. [Corporea] 67.89
Livorno M. [Meritoria] 01.23 (come Massa C.)
Eccosi (via Dicendo) 45.67
[omissis]

Ora, con queste nuove nozioni, capirete che ad attendere il treno delle millemila meno un quarto eravamo così tanti che il più fortunato è riuscito a sedersi sulla punta dell'ombrello di uno morto in una cappelliera rotta.
Ma dove mi ero piazzato io - il posto più intelligente, per un viaggio invernale, cioè giusto al di qua delle porte del treno - c'era anche l'acqua che trapanava dal tetto del vagone: grazie, amica Treny Talia. Mi ci è voluta mezz'ora per sedermi giusto accanto a Grande Capo Alito Viola.
Sceso dal treno mi sprofondo nel sottopassaggio di S. M. N., saluto Babbo Natale, e riprendo l'anabasi verso il Conservatorio, dove la cara ABC mi bacchetta su ogni ditino sbagliato (e fa bene). Ovviamente perdo il treno del ritorno e salgo su quello che va a Livorno M. e che ferma in tutti i posti del mondo (compreso Buo D'Iulo, un budello di case nella profonda dimora d'Ascanio).
Scendo a Pisa M., dove la mensa mi accoglie a ventri aperti. Poi torno a casa, riesco subito per andare a maneggiare Bembo e il suo Culex in biblioteca, dove però mi dicono: Oggi un.zi pole popio. Grazie, amica Bibly O' Techa.

Tutto quello che ho detto finora serviva solo a giustificare la girella con l'uvetta da DP. Ma chi sa giustificare quello che gli ameni punti di spillatrice, tolti dalla carta e piombati sul tavolo in ordine sparso e lievemente ritmico, mi hanno detto?


Soprattutto, cosa volevano dirmi?