Dicono di GZ

30.10.08

Barzelletten

Questa ve la devo raccontare: i recenti fatti di Roma non sono palesemente, odiosamente fascisti, no no!

--- scusate, me l'ha raccontata Virga, sto ancora raccogliendo le costole ---

22.10.08

13 giorni

Ebbene sono 13 i giorni che, pur essendo tutti trascorsi dalle 0.00 alle 23.59, non hanno visto un aggiornamento del blog. Numeri a parte, come tutti voi che non leggete il blog sapete benissimo, sono stati giorni intensi e preparano una via crucis che durerà temo fino a novembre inoltrato. Una tesi di 800 pagine da leggere ("voglio la tua opinione"), una tesi di 800 pagine ancora da scriversi ("devi farti il culo"), un seminario su trasposizioni e non autorizzate insondabili devastanti mutazioni di at in et ("gli anziani vanno per primi, e tu sei tra i primi...") - tutte le citazioni tra virgolette sono tratte da Jenny Odelmale, L'uomo senza filtri. Una storia di infrastrutturalismi, La Spezia: Rieducational, 1941 (revisione di B. & A. Trice-Laizz, Pisa 2008).
Poi i mobili che aspettano d'essere messi in essere, la protesta che non mi va di fare ma che va fatta perché siamo velleitari, il variopinto dispiegarsi di scelte di vita o di morte...
"Bwahbwahbwah, 13 giorni non ti basteranno mai": ti odio, GZ, perché mi infondi delusione. Consoliamoci col carosello:

Velleità I


Velleità II, ovvero Il mobile immobile


Velleità III, ovvero La nostra vita appesa un filo


(Il muro di Erika)


(Aspettando il Paleografo)

9.10.08

I like Ike(a)

Oggi giornata da folli (come ogni giornata affidata a Trenitalia) per andare - para para pa para pa pà - all'Ikea, "lo shop che fa per tchea...". [vomit, vomit]
Il cielo era più mite del solito, come la seguente diapositiva dimostra:

Ma non Trenitalia, lei non è mai mite, e il binario 7 diventa il 15.203 con la stessa facilità di scottura della Pashta-Menza; quattro vagoni diventano subito uno, perché loro sanno risparmiare sulle quantità --- non come questo maniaco delle moltiplicazioni:



Ma non importa: una Firenze più in là, abbiamo mangiato dei simpatici pasticcini prima di imbarcarci sulla navetta Ikea, una simpatica corriera azzurra che ti porta verso il paese dei balocchi (e "ti adesca tra le viuzze confondenti del ginepraio capitalista", The Jakazine).
Una volta arrivati, armati di faretra Ikea, làpisse Ikea (spuntaso) e foglietto anch'esso impercettibilmente Ikea, ci siamo fatti strada tra le combinazioni di ripiani e akei che, l'avrete capito, sono la ragione stessa dell'esistenza di Ikea. Il percorso faticoso ci ha portato alla cassa con un groppone di diverse centinaia d'euriboyah (la valuta di Ikea) ma con tanta soddisfazione per aver garantito alle multinazionali il supporto di quanti le rinfacciano a parenti e nemici simili.
La propaggine locomotiva della giornata (leggi: treno per la Spezia che raccoglieva un treno per Pisa, magicamente soppresso - una prece), all'inizio dolcemente afrorosa e raccogliticcia, ci ha infine permesso il ritorno nel Crepuscolo de' Civili, che così figuravasi:

Ma la dolceamara e persistente reazione a lungarni e cloache è stata una volta tanto meno amara, al pensiero che ieri questo sperdutissimo budello dello spazio si è animato di un insolito sentore repubblicano, che (per truzzoconvulsocioeffamolo che si sia rivelato in parte) ha deciso di imprimersi così:

Ce la faremo?

6.10.08

Dimenticavo...

...Pisa mi ha offerto una nuova occasione di convincermi che dopotutto può essere addirittura affascinante:

Relax, take it easy (Mika Cosiffacile)

Provo a spiegarmi con più tranquillità.
L'ultimo martedì è stato veramente un pandemonio, perché quello schifoso di Giaccazaino ha fatto in modo che il trasloco fosse ritardato: non solo dalla lentezza di comprendonio di Mr Europcar, ma anche da quella (ben maggiore) di Maurice de Papigny e Luszy Mona'cz ("deve venì irmèdio chevviene duvorte ognanno: deve venì popio oggi in tutto l'anno, vindi 'un poi parcheggià neircortile"). Superati questi ingombri, quelli (ben maggiori) di pacchi, pacchetti e pacchialRazzo (ebbene sì, sono io Lazzerins!) si sono fatti più molesti: avremo percorso sì e no 100km in qualche centinaio di bustrofedici carica-e-scarica. Qualche km più in là, invece, la Ca' Somaicy-Strindjamow ci ha accolti a porte aperte (almeno per le ante che si aprivano), e ora assomiglia un po' a questo luogo di allegrezza (solo per la scatolosa estensione, s'intenda bene).
Nel nuovo nido di domestico convivio, abbiamo: eroso le ataviche lordure della cucina, combattuto i Macchioni Imperituri sul pavimento del bagno (ciao, amico Riocasamia), addomesticato l'incontenibile gatta Minù (o Minou, non lo sappiamo); io ho anche scoperto che il mio superudito è ancora più super e meno erudito di quanto pensassi: ho dovuto comprare i tappi per (fingere di) non sentire la caciara di via Prat Hale, e quella della tipa della casa di sopra, e quella dell'autoclave rotta, e quella del materasso cigolante --- grazie per l'udito, mamma natura.
Noie a parte, l'esperienza è veramente un ristoro: finalmente una cucina diversa dal bagno, un bagno diverso dalla stanza da letto, e una casa diversa da una stanzetta. Poi è tanto grande che ci staranno dentro tutte le nuove amiche Billy della Contea d'Ikea.
Ma cosa sono io? Un dottorando? Un clavicembalista? O non sarò forse la reincarnazione di Wilamowitz ("sai che sono morta?").
In conservatorio è andata piuttosto bene, come già anticipavo, salvo il minimo dei voti (ok, è indicativo, è solo un'ammissione... ma deh!) e le funeste parole alate della prof.: "è facile entrare ma è altrettanto facile uscire" (diapositiva del proverbio: hic tange). Quindi sono un clavicembalista want-to-be.
Al SUM (quello della nota frase cogito ergo s.u.m.) è andata bene, dicevo già, e se non altro ho una borsa assicurata. Spero però di rinunciare in favore di un'altra, ben più allettante. A proposito, oggi c'è l'orale (che è esattamente in quel doppio senso: quale? questo!). Speriamo bene... Comunque, sono senz'altro un dottorando want-to-be.
Ma da grande farò il pompiere.



Oppure l'elettore onesto.
Oppure l'eminenza grigia.
Oppure il vendicatore mascherato.
to be continued

5.10.08

Ultimo martedì e settimana successiva

Alloratuttodicorsa- l'ultimo martedì è stato un pandemonio, né si può dire che il resto della settimana sia andato tanto meglio. Tanto per riepilogare, questo è lo stato (più concreto che metaforico) della mia vita attuale:

quegli schifosi pacchi che ossessionano il mio presente!!!
Poi sono entrato in conservatorio e al sum di Firenze, ma domani ho l'orale del confezionamento (altro pacco di pacchi). Inoltre vorrei scrivere 10.000 altre cose ma c'è qualcuno che mi aspetta per andare a cena (ora non più illegalmente, visto che ci hanno ottriato una proroga della tessera - ma grazie al razzo di Lazzerini, direttore!). Spero di mettere ordine nella mia sintassi, presto molto.