Dicono di GZ

29.4.10

Willy, il superfico di Betlem

Nell'attesa di narrare di Montréal, Parigi e insomma degli ultimi tre anni, voglio farvi ascoltare la sigla di "Willy il principe di Bel-Air", però dandovi (subito sotto il video) il testo che cantavo da piccolo, quando ancora imparavo l'italiano chiuso nella mia celletta in Moldavia.
Vi prego di seguirlo per apprezzare la mia recente evoluzione.



Questa è la matta storia di come la mia vita è cambiata
capovolta, sottosopra sia finita.
Seduto su due piedi qui con te
ti parlerò di Willy superfico di Belèr.
Giocando a basket con gli amici sono cresciuto,
me la sono spassata, wow!, ti fischio ogni minuto,
le mie toste giornate filavano così,
quando un tiro al canestro spirisprapplì.
Poi la mia palla lanciata un po' più su
andò proprio sulla testa di quei vichinghi laggiù:
il più duro s'imballò, fece una trottola di me,
e la mamma preoccupata disse "Vattene a Belèr!"
L'ho pregata, scongiurata,
ma dallo zio lei mi ha mandata,
lei mi ha fatto le valigie
e ha detto vatterararara!
Dopo avermi dato un bacio e un biglietto per partire
con lo stereo nelle orecchie ho detto: "mamma, io sto male!".
Prima classe... ma è uno sballo!
spremute d'arancia in bicchieri di cristallo:
se questa è la vita che fanno a Belèr
per me, um um, poi tanto male non è.
Ho chiamato un taxi giallo col mio fischio colorato
come in formula uno... mi sentivo gasato!
Una vita tutta nuova sta iniziando per me:
avanti a tutta forza portami a Belèr!
Oh-che-sventola di casa, mi sento già straricco,
la vita di prima mi puzza di vecchio,
guardate adesso gente in pista chi c'è,
il principe Willy, lo svitato di Belè-eeer.

Varrà la pena di menzionare un'altra redazione di questa canzone, stavolta intitolata "Gesù Cristo, il superfico di Betlem":



L'omaggio divino può concludersi forse degnamente con la più nota "I will survive" interpretata dallo stesso sunnominato artista:

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